Cgil Cisl Uil: “Fatto gravissimo. Subito misure per garantire la salute degli operatori: dpi, tamponi e personale specializzato in malattie infettive”
“E’ un fatto gravissimo dover apprendere dalla stampa che alcuni pazienti positivi al Covid-19 siano stati trasportati dalla casa di riposo di Nerola al Nomentana Hospital, senza che sia stata data alcuna informazione ai dipendenti, né che siano state introdotte le opportune procedure di prevenzione e sicurezza per gli operatori sanitari e di assistenza”. Questa la denuncia dei responsabili della sanità privata di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, Massimiliano Rizzuto, Antonio Cuozzo e Domenico Frezza.
“Pretendiamo che la direzione del Nomentana Hospital e soprattutto la Asl Roma 5 intervengano immediatamente. Occorre mettere in atto tutte le misure necessarie per la tutela della salute dell’utenza e dei lavoratori e per prevenire possibili rischi di contagio, assicurando la salubrità dell’ambiente di lavoro e di tutti gli spazi della casa di cura”, affermano i sindacalisti.
“E’ indispensabile che a tutto il personale vengano distribuiti Dpi idonei e che vengano organizzati percorsi prestabiliti per evitare il propagarsi dell’epidemia”, proseguono. “E poi è necessario applicare le prescrizioni del protocollo sulla sicurezza degli operatori sanitari firmato ieri sera da Cgil Cisl Uil e Ministero della Salute. Tanto più che le indicazioni per la sorveglianza degli operatori sanitari, emanate dalla Regione Lazio il 23 marzo, devono per la loro tutela comprendere che i tamponi vengano effettuati a tutto il personale sanitario”.
“Per questo richiamiamo sia la direzione generale del Nomentano Hospital, che quella della Asl competente affinché vengano disposte le procedure per l’esecuzione del tampone naso-faringeo a tutti gli operatori sanitari e degli altri profili, e comunque in via prioritaria agli operatori entrati in contatto con pazienti risultati positivi”, concludono Rizzuto, Cuozzo e Frezza. “Chiediamo infine alla Asl Roma 5 e alla Regione Lazio non solo un ulteriore rafforzamento del comparto medico specializzato in malattie infettive, ma anche della dotazione organica di personale infermieristico e di Oss che è al momento largamente carente rispetto alle necessità di cura e assistenza di pazienti Covid-19 positivi”.