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Coronavirus, lettera a Raggi, Asl e Ispettorato: misure a tutela del personale di AMA e incolumità pubblica

Di seguito la lettera inviata a Raggi, Asl e Ispettorato in merito alle (mancate) misure a tutela del personale di AMA e dell’incolumità pubblica, anche a seguito di quanto contenuto nel DPCM dell’11/03/2020.
Scarica la lettera in formato Pdf

Leggi anche il comunicato di stamattina di Cgil, Fp e Filt

 
Aggiornamento: leggi la prima lettera dell’amministratore unico inviata a tutte le rappresentanze aziendali cliccando qui e quella in risposta alla nota di Cgil, Cisl e Fiadel pubblicata in questo post cliccando qui.


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Roma 12 marzo 2020
Alla cortese attenzione dell’Onorevole Sindaca Di Roma,
Virginia Raggi
 
E P.c. All’Amministratore Unico di AMA Spa,
Stefano Zaghis
 
al Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro
(SPRESAL) dell’Asl Roma2
 
 All’Ispettorato Territoriale Del Lavoro di Roma
 
Oggetto: misure a tutela del personale di AMA Spa e dell’incolumità pubblica.
Con la presente, ai sensi dell’art 54 del DL n. 267 del 18 agosto 2000, si richiede alla Sindaca Virginia Raggi – tenuto conto delle misure adottate in data 11/03/2020 dal Governo con DPCM e dei contenuti della lettera inviata ieri dalle scriventi organizzazioni sindacali, che si allega – di adottare tutte le misure necessarie per tutelare il servizio di igiene ambientale e quindi l’incolumità pubblica, considerato che ad oggi AMA non risulta  abbia operato in modo soddisfacente a tutela del proprio personale.
 
In particolare si richiede un immediato intervento per:
– igienizzare con priorità assoluta mezzi e ambienti di lavoro;
– chiudere uffici e attività operative non essenziali, prevedere un piano di servizi minimi garantiti, che richiedano l’utilizzo di minor personale, con apposita contrattazione aziendale, attivando tutti gli strumenti necessari per garantire i livelli stipendiali;
– attivare lo smartworking in modo diffuso;
– razionare i dpi, mascherine e guanti monouso in primis, per le attività che li prevedono da Dvr e per tutte quelle che impongono la promiscuità, ad esempio nell’utilizzo dei mezzi e in attività che comportano assembramenti, e quindi prevedere protocolli di sicurezza anti-contagio;
– ripristinare l’utilizzo delle docce, risultando incomprensibile tale misura in assenza di interventi di igienizzazione degli ambienti di lavoro;
– predisporre un piano perentorio di frazionamento e controllo degli accessi negli ambienti di lavoro, procedure e regole chiare per le unità produttive;
– distribuire i prodotti necessari e non lasciare al caso le forniture, tenuto conto del fatto che in questi giorni gli approvvigionamentI dei singoli posti di lavoro sono avvenuti tramite i responsabili con acquisti, in alcuni casi di prodotti inefficaci, e con un massimo di spesa di 9,90 euro.
 
Certi che comprenderete l’urgenza delle sopraindicate misure, restiamo in attesa di un celere riscontro. 
 
Le Segretari Generali di Roma e Lazio
Giancarlo Cenciarelli, FP  CGIL
Marino Masucci, FIT CISL
Massimo Cicco, FIADEL