Sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale Agespi che riguarda le lavoratrici e che i lavoratori del comparto socio sanitario assistenziale. A darne notizia è la Fp Cgil sostenendo che si tratti di “un traguardo importane vista la vasta platea di strutture ed enti aderenti a questa Associazione e che si trovano oggi nella condizione di poter applicare un contratto che interviene in maniera positiva sulle condizioni di lavoro e sulle retribuzioni di molte lavoratrici e lavoratori del comparto sociosanitario e socioassistenziale”.
Nel merito l’intesa prevede, fa sapere la Funzione Pubblica Cgil, “diversi punti qualificanti, a partire da un incremento di 75 euro mensili a regime, sul livello 4S, da corrispondere in quattro tranche, che scattano dal primo gennaio fino al primo gennaio del 2020. Inoltre, con le competenze del mese di aprile, verrà corrisposta una ‘una tantum’ di 225 euro, calcolata anch’essa sul livello 4S, ai lavoratori in forza al 15 aprile di quest’anno. Da specificare che queste cifre saranno riparametrate per tutti gli altri livelli”.
Inoltre, sempre per quanto riguarda l’intesa e i suoi contenuti, la Fp Cgil specifica che “è stato incrementato il valore degli scatti di anzianità, e della indennità di reperibilità; sono stati introdotti i tempi di vestizione, quantificandoli in 14 minuti giornalieri; è stata aumentata la percentuale del personale che può partecipare a corsi di qualificazione, riqualificazione e aggiornamento, portandola al 15%; è stato inserito un articolo per la tutela della popolazione lavorativa anziana; sono state previste ulteriori fattispecie per la richiesta di anticipo del Tfr; sono state normate le unioni civili per quanto riguarda il congedo matrimoniale e la concessione di permessi; sul sistema di classificazione, sono stati eliminati i livelli 5S e 6S, e inserita la figura del medico; per quanto riguarda la malattia, sono state escluse dal computo del periodo di comporto le malattie gravi e le terapie salvavita”.
In merito alle relazioni sindacali, continua la categoria della Cgil, “sono state implementate le materie demandate al secondo livello di contrattazione, in particolare per quanto attiene l’organizzazione del lavoro. È stato aggiornato il capitolo Mercato del Lavoro, per rendere gli istituti del tempo determinato, del part time e dell’apprendistato coerenti con i servizi prestati, in particolare: sono state escluse dall’apprendistato le professioni sanitarie; è stata prevista la possibilità di lavoro somministrato solo a tempo determinato; sul ricorso al lavoro a tempo determinato, somministrato e in apprendistato è stata inserita una percentuale complessiva del 30%, all’interno della quale la somministrazione non può superare l’8%; in caso di mansioni superiori, l’assegnazione diventa definitiva dopo 3 mesi”.
Infine, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria integrativa, “per la quale si procederà con uno specifico accordo entro il 28 febbraio prossimo, è stato concordato un costo di 110 euro l’anno a carico del datore di lavoro”. Ora, ed entro il 12 febbraio, la pre intesa sarà sottoposta a consultazione in tutti i luoghi di lavoro coinvolti.
Il testo dell’ipotesi dell’accordo (PDF)
Verbale per effettuare la consultazione sui posti di lavoro (PDF)
Comunicato unitario (PDF)