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Città Metropolitana di Roma Capitale: firmato il nuovo CCDI

In Città Metropolitana di Roma Capitale il 26 novembre Cgil, Cisl, Uil e la RSU hanno firmato la pre-intesa che rinnova il CCDI del personale non dirigente, adeguando la parte normativa e quella economica al CCNL del 21 maggio 2018.
In continuità con il passato i contenuti del contratto decentrato recepiscono tutti gli istituti messi a disposizione dalla contrattazione nazionale. 
Una trattativa lunghissima, iniziata quasi sei mesi fa ed ostacolata da vicende amministrative anomale che si sono susseguite – dovute anche all’assenza nell’Ente, fino ad oggi, di figure dirigenziali apicali. La decisione presa nel 2016 di aver costituito un fondo composto di sole risorse stabili e la paziente trattativa, hanno permesso di fronteggiare le criticità sopraggiunte.
A garanzia che tutte le indennità vengano distribuite in maniera equa, è stato istituito un “Osservatorio dell’attuazione del contratto” che periodicamente permetterà un monitoraggio delle stesse. Le necessità di questa attività sono molteplici: il fondo cambia a seconda del personale presente in forza all’Ente e in questo periodo in cui le uscite per pensionamenti sono cospicue, il ricalcolo delle somme a disposizione sarà una costante; inoltre, considerando che il fondo è stato determinato soltanto alla fine dell’anno, durante il quale il suo impiego è già avvenuto, nei primi mesi del 2020 si procederà ad un’analisi “a consuntivo” che in base ai progetti elaborati dalla dirigenza responsabile di ogni Dipartimento/Servizio, permetterà la verifica di una eventuale estensione di tutti gli istituti contrattuali alle lavoratrici e lavoratori che dovessero averne diritto e ad una ridistribuzione, solo per l’anno 2019, delle risorse del salario accessorio.
Le novità:
– Stabilita una nuova Posizione Economica Orizzontale (PEO) per tutta la platea del personale che potrà, in due tranche, progredire all’interno della fascia di appartenenza – sono state così arginate le circolari della Funzione pubblica, con nota prot. n. 44366/2019 e quella della Ragioneria generale dello Stato, con nota prot. n. 179263/2019, che interferendo con i dettami del contratto, stabilivano che l’istituto poteva essere applicato solo al 50% del personale;
– Attivate tutte le forme di indennità previste dal nuovo CCNL del 21/5/2018;
– Mantenute tutte le forme contrattuali preesistenti, vitali per i servizi: reperibilità e straordinari (la cui responsabilità dipende esclusivamente dall’organizzazione del servizio stabilita dalla Dirigenza);
– Welfare aziendale;
– Aumento della produttività per tutti.
 
La Coordinatrice


Scarica il documento   pdfPre Intesa del 26 novembre 2019