Sostegno e solidarietà ai lavoratori della polizia penitenziaria del carcere di Rieti, da 4 giorni in presidio h24 di fronte alla struttura per denunciare la mancanza di attenzione alle numerose problematiche del carcere.
Come nelle altre strutture del Lazio, sovraffollamento e condizioni di lavoro drammatiche per i pochi agenti in servizio. Il carcere ospita quasi il doppio della capienza regolamentare, mentre gli agenti ormai da tempo pochi, sono sottoposti a turni stressanti, fino a 20 ore di lavoro, e altissimi rischi per l’incolumità e la sicurezza del servizio.
A questo si aggiunge la carente manutenzione della struttura, su cui non si interviene dal 2015. Ma ancor più grave è il disinteresse da parte dell’Istituto e delle istituzioni tutte. In 4 giorni di presidio nessuno si è presentato: non la direttrice dell’Istituto, probabilmente in ferie, non le istituzioni locali, non il Prefetto né il Provveditorato, nonostante le ripetute richieste di incontro a cui non è stato dato alcun riscontro.
“È gravissimo – denuncia la Fp Cgil di Roma e Lazio – siamo di fronte a un silenzio intollerabile. La Cgil, con le altre sigle che hanno indetto la mobilitazione, esprime con forza solidarietà e sostegno ai lavoratori. I detenuti sono 400, (mentre dovrebbero essere 279) mentre gli agenti in servizio sono 107, 28 comandati in altre sedi, ma dovrebbero essere 172. All’ingresso del block house, un solo agente a controllare tutto, mezzi e persone, in entrata e in uscita dalla struttura. L’assordante silenzio delle istituzioni è intollerabile: i lavoratori hanno bisogno subito di risposte, così come tutti i colleghi delle altre carceri del Lazio, e andremo avanti finché non ne avremo. Sicurezza, personale, manutenzione: in gioco ci sono i diritti e la dignità dei lavoratori e dei detenuti”.