L’assemblea del personale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale di qualche settimana fa, all’unanimità e con un’amplissima partecipazione, ha deciso di avviare tutte le azioni di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere un intervento tempestivo per porre fine alla pervicace e grave violazione dei propri diritti: nell’indifferenza, da parte del vertice dell’Agenzia e, soprattutto, del Ministro del Sud, i dipendenti si vedono privati del riconoscimento di un elemento fondamentale e basilare della retribuzione, come l’indennità di Amministrazione.
Una ingiusta penalizzazione che prosegue sebbene i lavoratori dell’Agenzia abbiano, con diligenza e abnegazione, contribuito a raggiungere risultati importanti per il Ministro e il sistema Paese. Oltre il danno la beffa, l’Agenzia per la Coesione Territoriale è tra le Amministrazioni escluse nel DPCM che armonizza e incrementa le indennità di amministrazione in attuazione di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2020 (art. 1 comma 143): il DPCM in questione, infatti, interviene ad oggi solo per il personale dei Ministeri veri e propri.
L’assenza delle indennità di amministrazione renderà impossibile individuare alcuni importanti elementi retributivi inclusi nell’ipotesi di contratto 2019-2021, recentemente firmata all’ARAN.
Per questo Fp Cgil, Cisl Fp, UilPA e Confsal hanno organizzato per domani 17 febbraio un presidio di protesta in Largo di torre Argentina, dalle 10,30 alle 11,30.
Se non si agisce subito con un provvedimento ad hoc i dipendenti resteranno definitivamente privi di elementi essenziali della retribuzione e dovranno avviare le necessarie azioni giudiziarie, con la correlata richiesta di risarcimento dei danni subiti.
La misura è colma! I dipendenti dell’Agenzia:
• proseguono ad oltranza lo stato di agitazione;
• comunicano l’intenzione di procedere con richieste di mobilità presso altre Amministrazioni che non mortificano la professionalità dei propri lavoratori;
• manifestano l’indisponibilità ad effettuare attività lavorative aggiuntive a quelle ordinarie, come prestazioni di orario straordinario o partecipazione a gruppi di lavoro;
• si impegnano a segnalare agli RLS le numerose violazioni in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro, affinché siano sollecitati gli organi competenti.
La sospensione delle relazioni sindacali e le proteste proseguiranno ad oltranza finché non sarà riconosciuto alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Agenzia quanto spetta loro di diritto. Inoltre saranno anche valutate eventuali azioni legali a tutela dei dipendenti ACT.