Dopo mesi di lavoro sindacale culminato in una diffida formale da parte dei nostri legali, il Direttore del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane di Roma Capitale riconosce l’incomprimibilità del diritto ai benefici della legge 104 anche per i lavoratori in part time (verticale o misto) superiore al 50%: in sostanza anche loro possono usufruire di tutti e tre i giorni di permesso al mese previsti dalla Legge.
Viene sanata in questo modo l’incongruenza delle disposizioni interne rispetto alla Corte di Cassazione (sentenze n. 22925/2017 e n. 4069/2018), ma anche rispetto al CCNL Funzioni Locali siglato a fine 2018.
Nel Contratto Nazionale venivano infatti recepite le sentenze della Cassazione che imponevano di considerare i permessi ex lege 104 come contributi del sistema di Welfare, e non come collegati “patrimoniali” del contratto; perciò l’ultima istanza del nostro sistema giudiziario stabiliva che questi benefici dovessero essere riparametrati alla percentuale di part-time solo se inferiore al 50% dell’orario intero.
Abbiamo seguito per mesi la battaglia di una dipendente comunale che intendeva far valere il suo diritto in conformità al contratto nazionale ed alla giurisprudenza; la mancanza di azioni che dessero seguito alle nostre rimostranze ci ha convinti ad intervenire con una formale diffida da parte dei nostri legali. A pochi giorni dall’invio della diffida ecco finalmente la circolare dell’ufficio del Personale che sgombera definitivamente il campo da ogni interpretazione scorretta fin qui tenuta dal Comune, e che ribadisce una volta di più un principio cardine della nostra giurisprudenza: nessuna circolare interna di qualsivoglia amministrazione pubblica può trovarsi in contrasto con fonti giurisprudenziali di valenza generale. Un risultato importante per tutti i lavoratori di Roma Capitale, raggiunto grazie alla tenacia della dipendente, e non da ultimo, alla nostra assistenza.
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