Così la Fp Cgil Roma e Lazio commenta gli attacchi e il bombing social per aver risposto all’appello della Cgil di Roma e Lazio e aver raccolto vestiario, giocattoli e materassi e averli portati col proprio furgone alla famiglia Omerovic, assediata nella casa di cui è legittima assegnataria e minacciata da gruppi fascisti.
Rispondiamo alle minacce con la solidarietà e la non discriminazione. Sono i valori generali in cui tutti i lavoratori che fanno parte della Cgil si riconoscono. Per lavoro siamo soccorritori di ambulanze, vigili del fuoco, assistiamo disabili e anziani, eroghiamo servizi pubblici e diritti. Per cultura raccogliamo cibo, attiviamo casse di resistenza quando ci sono lavoratori licenziati, persone in difficoltà, terremoti e altre calamità. E interveniamo anche dove dovrebbe essere lo Stato a uscire dall’inerzia e a garantire in modo diffuso ed efficace i diritti di tutte e tutti. I nostri mezzi e le nostre strutture sono nei luoghi di lavoro, così come a disposizione delle associazioni che operano per la solidarietà, senza fini di lucro. In una rete sociale democratica e inclusiva. Siamo stati nei luoghi del terremoto, come a l’Aquila e Amatrice, per portare aiuto e servizi, come al fianco dei lavoratori dell’IDI, quando le casse erano state svuotate dalla proprietà, o dei lavoratori degli appalti di pulizia nelle scuole a Latina. Il nostro furgone è il simbolo di ogni lotta, per i lavoratori e per i cittadini, per la giustizia, i diritti e la solidarietà.
Chi vede contraddizioni nella nostra azione ovviamente guarda con lenti appannate dall’odio e dal conflitto. Rispondiamo con un’arma potente, quella della solidarietà, contro chi minaccia stupri e roghi, getta bombe carta e si fa forte della violenza. Gli attacchi, di cui valuteremo in alcuni casi gli aspetti legali, non fanno altro che convincerci che siamo e continuiamo a stare dalla parte giusta, dalla parte della Costituzione. Questo vuol dire essere antirazzisti e antifascisti. Questa è, da sempre, la Cgil”.