“Pensavamo che, dopo lo scivolone di Zaghis sugli aumenti occulti a dirigenti e quadri, non avremmo rivisto certi orrori. Parliamo di un metodo già usato in Ama nel periodo Panzironi. Stipendi aumentati fuori dalle regole contrattuali e senza trasparenza. Questa volta tocca ai Capi Area, a cui l’Amministratore Unico ha concesso un’indennità di 8.000 euro annue, retroattive al 1° Marzo. Chiederemo alla Corte dei Conti se questa decisione, come quelle passate sugli aumenti per dirigenti e quadri, sia conforme alle norme. Ci preoccupa inoltre il silenzio della Sindaca, immobile rispetto a un simile ritorno al peggior passato”. Così in una nota Giancarlo Cenciarelli, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio, e Natale Di Cola, segretario regionale della Cgil di Roma e del Lazio.
“La scelta dei tempi – aggiungono i due sindacalisti – è sempre sospetta. I primi aumenti arrivarono in piena emergenza Covid. Questi arrivano a ridosso di ferragosto. E come sempre si mettono nel tritacarne i dipendenti. Perchè certe scelte padronali potrebbero essere operate dentro le regole attraverso la contrattazione, per riconoscere indennità in modo trasparente e dare opportunità di carriera attraverso le selezioni. Invece in Ama si opera nell’ombra, si mettono i lavoratori gli uni contro gli altri, e certe scelte si assumono in base a logiche di potere e non aziendali. I capi area sono per altro figure importanti nell’area operativa, strategiche, e invece di tutelarli così si gettano nell’opacità. Un pessimo modo di premiare i loro sforzi e la loro professionalità, che siamo i primi a riconoscere”.
“Ci preoccupa l’inadeguatezza dell’amministratore unico e il proliferare di indennità ad personam concesse senza alcuna evidenza pubblica. Mentre Ama è senza bilanci, senza piano tariffa e senza piano industriale, bocciato dalla Giunta Raggi, invece di lavorare al salvataggio e al rilancio Zaghis continua a rimescolare le macrostrutture, a concedere privilegi, quando servirebbero regole e procedure lineari. Sembra – concludono Cenciarelli e Di Cola – di assistere alle ultime ore di vita del Titanic”.