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Agenas. Patti non rispettati e lavoratori dimenticati. I sindacati denunciano l’ennesima mancata soluzione per gli ex precari. Cgil Cisl Uil: “Pronti al ricorso in tribunale. Competenze e professionalità non vanno disperse. La mobilitazione non si ferma”

“Nonostante i verbali sottoscritti con i vertici del Ministero della Salute e con lo stesso Gabinetto del ministro Roberto Speranza, siamo sconcertati di come siano state bocciate tutte le proposte emendative presentate fino ad ora”, così Paolo Terrasi, Sandro De Paolis e Angelo Angritti – responsabili di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – dopo l’inconcepibile dietrofront della politica rispetto alla soluzione, attesa da mesi, per la riassunzione degli ex precari di Agenas.

All’indice dei sindacati è il riferimento all’emendamento che doveva essere approvato con il decreto Sostegni-bis: “Ancora una volta la parola data è venuta meno proprio quando la soluzione era a portata di mano e a costo zero. L’aumento della dotazione organica, anche in funzione dei nuovi compiti da attribuire ad Agenas, sarebbe stata totalmente autofinanziata dall’agenzia che, va ricordato, è una delle poche con un bilancio fortemente in attivo”, dichiarano i responsabili di categoria.“La politica ancora una volta ha deciso invece di lasciare gli ormai ex precari di Agenas al loro destino: 70 lavoratori a cui è negata la dignità e 70 famiglie senza reddito, nonostante una infuocata vertenza durata oltre 8 mesi. Siamo arrivati al punto che i vertici del Ministero non dialogano più con i sindacati mentre il ministro Speranza, al di là delle parole, non è mai sceso in campo veramente su questa vicenda”.

“Sulla soluzione del riassorbimento degli ex precari attraverso l’aumento di personale, c’è stato anche il parere favorevole del Dipartimento della Funzione Pubblica e del ministro per la Pa, Renato Brunetta, ma ciò non è bastato. Si parla di uno stop arrivato dal Ministero dell’Economia, che pure aveva preso impegni al tavolo tecnico tra i tre ministeri interessati (Salute, Mef, e Funzione pubblica) ed Agenas per concordare un percorso condiviso”, ricostruiscono Terrasi, De Paolis e Angritti. “La cosa più sconcertante sarebbe, se confermata, la voce che si sia innescato un gioco di potere sulla questione HTA, cioè la gestione dei processi di innovazione in sanità, sulla quale è stata già approvata una legge delega, che doveva essere il veicolo per aumentare la dotazione organica di Agenas e poter stabilizzare dopo decenni di precariato le lavoratrici e lavoratori. Con il paradosso che l’agenzia potrebbe acquisire nuove funzioni di enorme rilievo, soprattutto nel post-pandemia e nell’ambito del Recovery plan, trovandosi però senza le professionalità e le competenze necessarie a svolgerle. E con la colpa di aver mandato a casa lavoratori già formati e altamente qualificati”.

“Continueremo a tenere alta l’attenzione sulla vicenda. E siamo pronti anche al ricorso in Tribunale”, concludono i sindacalisti. “La mobilitazione non si fermerà finché non ci sarà una soluzione concreta per tutti i 70 ex precari di Agenas”.

LA LOCANDINA