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Agenas, nuovo tentativo per richiamare in servizio i 70 precari con una nuova norma. Cgil Cisl Uil: “Prima risposta a lavoratori. Continueremo a lavorare per la stabilizzazione”

Oggi l’incontro al Ministero della Salute per affrontare il nodo dei 70 ex precari storici di Agenas.

Dopo il mancato rinnovo a dicembre 2020, da gennaio la maggior parte di loro è a casa. Un dramma a cui si è tentato di dare soluzione più volte – sostenuta da una lunga e articolata mobilitazione dei sindacati – attraverso strumenti normativi che ampliassero la pianta organica di Agenas e ponessero le condizioni per riassorbire e stabilizzare il personale”, ricordano Paolo Terrasi, Sandro De Paolis e Angelo Angritti – responsabili di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. 

“Falliti i precedenti tentativi, a seguito del parere negativo del Mef, Agenas e Ministero hanno elaborato una nuova proposta normativa che – senza prevedere incrementi di organico e con selezione pubblica, che tenga conto dell’esperienza maturata – consenta di riassumere a tempo determinato chi, in co.co.co. O in forma subordinata, ha lavorato per l’Agenzia fino al 31 dicembre scorso, con la possibilità di rinnovare i contratti fino a un massimo di 36 mesi. Nelle more dell’espletamento delle procedure, all’Agenzia sarà consentito di richiamare in servizio questi lavoratori, fino a giugno 2022”, aggiungono Terrasi, De Paolis e Angritti.

“Si tratta di una nuova possibilità, che ci auguriamo trovi questa volta il corretto veicolo normativo per la sua approvazione e superi le resistenze del Mef. Ci è stato sottolineato l’impegno dello stesso Ministro Speranza per chiudere positivamente la questione. In attesa di seguire l’iter parlamentare della norma, continueremo a lavorare per quello che è e resta l’obiettivo, per il lavoro e per i servizi, ovvero la stabilizzazione di questi lavoratori”, concludono i responsabili Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

L’accordo – 27 luglio 2021