“Da un anno abbiamo chiesto la modifica del regolamento che disciplina il servizio di integrazione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali. Per un anno l’Assessora Mammì ha evitato la convocazione, rimandando la responsabilità alla commissione consiliare. Commissione che non è mai stata riunita su questo argomento, anche trincerandosi dietro una competenza mista tra Scuola e Sociale”, così Giovanni Alfonsi, Fp Cgil Roma e Lazio, tornando sulla questione degli operatori AEC/OEPA, dopo la denuncia di pochi giorni fa sulle lacune decisionali del Campidoglio e le speculazioni che stanno avvenendo.
“Improvvisamente ogni problema e conflitto di competenze è stato superato, e oggi le due commissioni sono convocate, ad un’ora di distanza una dall’altra, per discutere di integrazione al regolamento. A queste convocazioni, giunte la sera per la mattina, non sono stati invitate le organizzazioni sindacali. Questa volta, però, non si tratta del solito disprezzo di questa maggioranza, di questa Giunta e di questa Sindaca verso la voce e le proposte delle lavoratrici e lavoratori, ma del senso istituzionale e dell’uso che si vuol fare delle Commissioni”, prosegue il sindacalista.
“Da giorni alcuni personaggi del sottobosco romano, autoproclamatosi rappresentanti degli AEC/ OEPA, tentano di raccogliere schede anagrafiche dei lavoratori dicendo che tale scheda “funzionerà da riscontro per la graduatoria” delle future assunzioni al Comune di Roma. Già venerdì scorso abbiamo denunciato l’iniziativa, dallo squallido sapore elettorale. Fortunatamente i lavoratori hanno disertato gli appuntamenti. Avevamo chiesto a Sindaca e Giunta di chiarire e prendere le distanze da chi allude ad un mandato preciso ricevuto dai vertici, e la Sindaca Raggi in effetti ha chiarito: l’operazione elettorale porta la firma della Giunta. Non solo infatti sono state convocate all’ultimo minuto le due commissioni, ma nel pomeriggio l’Assessore al personale avrà un incontro con queste persone, in possesso delle analisi (pensiamo al libro bianco), delle proposte e delle aspettative dei lavoratori. Che le hanno messe a disposizione per trasformarle in qualche voto”, denuncia Alfonsi.
“Già sappiamo cosa accadrà: nelle commissioni, la maggioranza voterà qualsiasi cosa che darà fiato alla campagna di raccolta delle schede, l’assessore nel pomeriggio confermerà che si tratterà di passaggi necessari e preliminari all’internalizzazione – e la panna montata di questa sceneggiatura crescerà ancora. Nessuno dirà che la Giunta lavora ad un sistema di accreditamento, sul modello di Milano, che porterà ancora più incertezza e precarietà, né che intanto il servizio andrà in proroga, agli stessi patti e condizioni. Né un euro né un’ora di assistenza in più. Nessuno dirà che le assunzioni promesse sono qualche centinaio ma le lavoratrici e lavoratori sono 3 mila e il 90% escluso avrà un peggioramento della propria condizione di vita e di lavoro. Anche questa volta del livello D1, del pasto, del fatto se la scuola chiude in modo inatteso o se l’alunno è assente il lavoratore non viene pagato, non se ne parlerà”.
“Invitiamo i componenti delle commissioni a sottrarsi a votazioni di stampo elettorale, e a porre i diritti dei bambini, delle famiglie e degli operatori al primo posto. Sollecitiamo le consulte invitate, a fare il punto sulle ore erogate e quelle necessarie, municipio per municipio. Per sottrarre un servizio pubblico alla precarietà, derubricato come accessorio e poco rilevante, per rispettare l’intelligenza, le aspettative, le proposte di lavoratrici e lavoratori, c’è solo la strada del confronto, della rappresentanza e della lotta unitaria. Le vie facili, le deleghe, le promesse di Assessori o di chi vanta crediti e si autoproclama rappresentante al servizio della Giunta, sono solo pericolose speculazioni. Sulla strada della dignità e del rispetto, del lavoro e del servizio, troveranno sempre la Cgil”, conclude Alfonsi.