I dirigenti sindacali della Fp Cgil Stefano Branchi, Filomena Rota e Vittorio Simeone, hanno visitato il Carcere di Latina nella mattinata del 15/08/2018. La visita della nostra Delegazione, oltre lo scopo di verificare le condizioni logistiche nelle quali opera il personale penitenziario, ai sensi dell’art. 5 n. 6 dell’A.N.Q. 24/03/2004, ha avuto il significato di riaffermare, in una giornata così particolare, la vicinanza del Sindacato al personale impegnato per 365 giorni l’anno a garantire i delicati servizi di sicurezza all’interno di un Carcere afflitto da problemi di sovraffollamento e carenza di risorse umane e strumentali. La visita ha interessato tutti i reparti del Carcere: si è potuto respirare il generale clima di umanità instaurato all’interno della Struttura che va ascritto al senso di dovere e sacrificio che connota gli agenti penitenziari che, tuttavia, sono costretti ad operare in condizioni logistiche inadeguate e non all’altezza di un paese civile.
La visita, in definitiva, ha evidenziato varie disfunzioni organizzative (piano ferie inadeguato, compressione dei diritti contrattuali del personale costretto a turni continui) e ambientali (scarsa manutenzione dei locali, infiltrazioni di acqua ed umidità diffusa, condizionatori non funzionanti) che saranno oggetto di apposito esposto ai superiori organi ministeriali. Durante la visita è emerso una situazione che non possiamo sottacere, sia per la sua rilevanza giuridica che per quella morale: nel locale collegato alla cucina, ove peraltro sono addetti con profitto i carcerati che cucinano per i loro colleghi, sulla parete di detto locale, accanto ad un quadro raffigurante le figure dei magistrati Falcone e Borsellino, caduti vittime della mafia, campeggia un quadro raffigurante il duce Benito Mussolini in classica divisa nera, affiancato da gerarchi e da una schiera folta di giovani balilla disposti in formazione militare con le divise nere e con fucili a baionetta alla mano; in primo piano, su tale quadro, risalta una scritta del seguente tenore ” io potò passare ma voi dovete stringere maggiormente i vincoli di cameratismo”. Ci chiediamo se sia possibile consentire in un Istituto carcerario una così evidente violazione del diritto e della moralità pubblica tollerando una così eveidente apologia di fascismo in spregio della Costituzione Italiana e della legge.
Di tale increscioso episodio sarà interessato direttamente il Ministro della Giustizia ed i vertici ministeriali dell’Amministrazione Penitenziaria per indagare sulle responsabilità interne al carcere di Latina e per ottenere la immediata rimozione del quadro inneggiante alla ideologia fascista e, senza alcun pudore, affiancato a pochi centimetri a due Servitori della Patria come Falcone e Borsellino.
Latina, 16 agosto 2018 F.P. CGIL FR/LT Giancarlo CENCIARELLI Giovanbattista MACCARONI F.P. CGIL ROMA E LAZIO Stefano BRANCHI